Chissà quanto c’entra la campagna parmense di Noceto, dove sono nata, i suoi profumi di campo e di frutta, il suo baluginare di acque in fondo alla campagna del nonno e il sole, che faceva traslucenti le foglie d’estate, con il mio amore per l’acquerello.
Certo nessuno l’avrebbe mai detto, quando studiavo biologia all’università e quando lavoravo poi per moltissimi anni come biologo, che il mio destino sarebbe stato quello delle trasparenze colorate. Di certo però il mio percorso c’entra con la mia terra, con la durezza di certi suoi elementi, con l’impasto dei suoi colori e con le acque del suo fiume: basti pensare che dalle lavorazioni in metallo degli inizi sono passata alla ceramica e infine alla pittura. E da oltre vent’anni all’acquerello, che amo praticare in tutte le sue infinite possibilità: indagare colori, sperimentare supporti differenti, tecniche nuove che mi portano a sondare percorsi inconsueti, a scoprire contesti e paesaggi sconosciuti.
Come quelli della Sicilia, paesaggi sempre nuovi ma molto lontani dalla mia terra d’origine e dalla Milano in cui vivo da sempre. Ma paesaggi in cui, dal 2004, ogni estate amo dipingere insieme alle persone in laboratori di studio, durante i quali condivido il mio sapere di appassionata di acquerello con chi vuole sapere…
Insomma l’acquerello è lo strumento principale del mio fare artistico. Un acquerello sperimentale.Ho presentato il mio lavoro in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Alcuni mie opere sono presenti in Musei, Biblioteche e Fondazioni.
Risultati conseguiti con una attività intensa, che mi ha portato a diventare membro e componente della Commissione Artistica 2021-2022 della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano e della Associazione Italiana Acquerellisti, di cui sono stata Presidente dal 2014 al 2019.