Your address will show here +12 34 56 78
 

ITA | ENG
Di solito parto da me, dai grovigli di pensieri, dalle ansie decisionali, dai momenti di passaggio. Qualche volta anche da avvenimenti che mi emozionano o addirittura mi indignano. Basta guardarsi intorno e ascoltare. Sempre, però, si concretizzano immagini non troppo dirette, dichiarazioni non troppo esplicite.Il loro contenuto si intuisce di più dall'energia del segno, dalla sospensione del colore e dalla intrinseca poesia della tecnica dell’acquerello.
A volte, dando un nome ad un lavoro, è quel nome stesso che mi spinge ad esporre, ad esplicitare cosa voglio comunicare in quel momento. Quasi un lavoro terapeutico, mi viene da dire. Una risorsa straordinaria per vivere meglio. Penso di essere fortunata ad avere trovato una forma espressiva, una tecnica pittorica, così affine alla mia natura, soprattutto usata come la uso io, in modo gestuale, senza tracciare disegni preventivi, seguendo solo la mano che sa cosa fare dell’acqua e del colore.
Posso dire che non mi interessa dipingere un certo paesaggio, o un albero, un animale, una persona in particolare. Ma piuttosto delle icone di paesaggi, alberi, animali, persone che hanno avuto un significato nella mia vita o evocano stati d’animo, situazioni di “sentimento”.
E l'acquerello consente questa rarefazione delle immagini e dei significati. Fa molta pulizia, estrae l’essenziale. Sempre di più ho bisogno di semplificare, di rappresentare la complessità con dei concetti sintetici. Un bisogno che è, forse, il risultato di anni di altri coinvolgimenti, occupazioni, responsabilità. Cosa ne ricavo?
Qualcuno ha detto: “L'arte non insegna niente, tranne il senso della vita”.
Simonetta Chierici

L’acqua si veste a festa:
Colori che sfrecciano nella mente
Quasi fossero uccelli.
L’acqua si ferma ad ascoltare
Il fruscio di cento foglie
Che si rincorre nello sguardo

 

Il respiro dell’acqua
Sperimenta inusuali forme
Leggere tra le dita